Dunque, o Ateniesi, bisogna che voi, considerando che l’occasione sfavorevole per lui è quella propizia per noi, passiate prontamente all’azione, inviando ambascerie dove è necessario, prestando voi stessi servizio militare ed esortando tutti gli altri, riflettendo [a questo]: se Filippo avesse una tale occasione contro di noi e la guerra arrivasse nel nostro territorio, quanto prontamente pensate che partirebbe all’attacco contro di voi? E poi, non vi vergognate se, pur avendone l’occasione, non oserete procurargli nemmeno il danno che egli, se potesse, vi procurerebbe?

Inoltre, o Ateniesi, non vi sfugga neppure questo: ora vi si presenta la possibilità di scegliere se dovete combattere voi laggiù o lui qui da voi. Infatti, se Olinto resiste, voi combatterete lì e devasterete il suo territorio, godendovi senza timore questo territorio che vi appartiene; se invece Filippo prende Olinto, chi gli impedirà di venire qui? Forse i Tebani? — non sia troppo spiacevole a dirsi — si uniranno prontamente a lui per attaccarci. Forse i Focesi? loro che non sono in grado di proteggere il loro territorio, a meno che voi non li aiutiate? O forse qualcun altro?

“Ma, caro amico, [Filippo] non vorrà attaccare”. Sarebbe veramente del tutto assurdo, se non facesse, pur potendolo, ciò che ora va dicendo in giro rischiando di essere preso per pazzo. Eppure, penso che non occorra neppure dire quanto grande sia la differenza tra combattere qui o laggiù. In effetti, se ci fosse bisogno che voi rimaneste in terra straniera per soli trenta giorni e occorresse prendere dai prodotti del nostro territorio quello che è necessario quando si fa una campagna militare, nell’ipotesi, ripeto, che non ci sia qui nessun nemico, penso che i nostri contadini subirebbero una perdita superiore alla spesa da voi sostenuta finora in tutto il corso della guerra. Ma se la guerra verrà qui, di quale entità bisogna ritenere che sarà la perdita? E si aggiunge la violenza e inoltre la vergogna della situazione, che non è inferiore a nessuna perdita, almeno per le persone assennate. Dunque, considerando tutto ciò, tutti devono preparare i soccorsi e respingere la guerra laggiù.

Demostene, Olynth. I 24-28