La vicenda di Penteo e della sua morte narrata nel libro 46 delle Dionisiache, alla fine della cosiddetta “Penteide”, è quasi del tutto analoga a quella narrata nelle Baccanti di Euripide. Tuttavia, il finale della storia presenta qui qualche differenza. Qual è, la principale?

Rispetto al dettato euripideo, da cosa è caratterizzata, da un punto di vista stilistico, la narrazione fatta da Nonno?

Quando Penteo è travestito da baccante, quale immagine è elemento ricorrente?

Nel momento in cui Agave aggredisce Penteo, cosa le chiede quest’ultimo, dopo le numerose e vane suppliche?

All’apprendere dell’orrida vicenda, Cadmo come definisce sé stesso, per esprimere il suo dolore con un’immagine ossimorica tipicamente nonniana?

Qual è il tema ricorrente, anche da un punto di vista lessicale, che permea tutta la vicenda di Penteo nel dettato nonniano?