Novecento 26
Quiz Summary
0 of 5 Domande completed
Domande:
Informazioni
You have already completed the quiz before. Hence you can not start it again.
Quiz is loading…
You must sign in or sign up to start the quiz.
È necessario innanzitutto completare quanto segue:
Risultati
Risultati
0 of 5 Domande answered correctly
Il tuo tempo:
Tempo scaduto
Hai raggiunto 0 di 0 punto(i), (0)
Punti guadagnati: 0 di 0, (0)
0 Essay(s) Pending (Possible Point(s): 0)
Categorie
- Non categorizzato 0%
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- Current
- Recensione
- Risposto
- Corretto
- Non corretto
-
Domanda 1 of 5
1. Domanda
La Jugoslavia faceva parte del Patto di Varsavia, sì o no [1]? Come si chiamava il dittatore che vi si installò nel 1945, anno in cui venne stabilita la Repubblica Socialista Federale [2]? In quale anno morì [3]? Prima dell’avvento del regime comunista, quale forma di governo vigeva in Jugoslavia? [4] E in quale anno era stata formata [5]?
-
Risposta [1]:
Risposta [2]: Broz
Risposta [3]:
Risposta [4]:
Risposta [5]:
CorrettoNon corretto -
-
Domanda 2 of 5
2. Domanda
L’Albania è considerato un paese slavo, sì o no [1]? Fu mai parte della Jugoslavia [2]? Quale era l’orientamento politico del dittatore che la resse dal 1944 al 1985 [3]? Come si chiamava [4]?
-
Risposta [1]:
Risposta [2]:
Risposta [3]:
Risposta [4]: Enver
CorrettoNon corretto -
-
Domanda 3 of 5
3. Domanda
Come si chiamava il primo ministro rumeno durante la Seconda Guerra Mondiale (dal 1940 al 1944) [1]? Quale era la forma di governo ufficiale della Romania [2]? Da quale parte del conflitto si schierò il paese, con l’Asse o con gli Alleati [3]?
-
Risposta [1]: Ion
Risposta [2]:
Risposta [3]:
CorrettoNon corretto -
-
Domanda 4 of 5
4. Domanda
Si completi questo breve paragrafo sulla storia della Grecia dagli anni Trenta fino al 1974 (1 di 2).
-
Nel 19 , dopo dieci anni di repubblica (la monarchia era stata abolita nel 1924, facendo seguito alla Catastrofe dell’Asia Minore), un tentativo di colpo di stato della fazione venizelista -da Eleutherios , grande statista greco della prima metà del Novecento- finì per ritorcersi contro i suoi attuatori: fu represso da un militare, Georgios ‘Keravnos’ Kondylis, che ne approfittò per concentrare i poteri nelle sue mani e nell’ottobre dello stesso anno proclamò un referendum-farsa per il ritorno della . Le sue intenzioni erano probabilmente quelle di diventare una specie di ellenico, e di mettere all’angolo il nuovo re, Giorgio II, come il fascismo italiano aveva messo all’angolo . Vinse il referendum, ma la sua fortuna durò poco: morì il primo febbraio dell’anno dopo, appena dopo le elezioni. Il nuovo re, però, non aveva intenzione di sprecare la sua occasione: di lì a poco appoggiò un generale e politico di simpatie fasciste, Ioannis , nell’instaurare una vera e propria dittatura, conosciuta nella storiografia come Regime del agosto, dal giorno in cui assunse poteri assoluti per far fronte alla paralisi politica e sociale del paese. Il nuovo dittatore avrebbe tranquillamente voluto essere, per usare un’espressione popolare, pappa e ciccia con i fascismi europei: si faceva chiamare αρχηγός («capitano»), la versione ellenica di «duce», la sua Ασφάλεια si comportava da polizia politica come la Gestapo e l’Ovra, e i suoi militanti usavano il saluto con il braccio teso, che però veniva patriotticamente chiamato ελληνικὸς χαιρετισμός, «saluto ellenico». La dittatura fu anche, in una certa misura, promotrice di riforme sociali: per un momento la politica economica greca sembrò allinearsi al fascista, e introdusse misure come la settimana lavorativa di cinque giorni e assicurazioni contro la disoccupazione. L’idillio durò poco: dopo il 1938 la disoccupazione tornò alle stelle e si iniziò ad intravedere la rottura con l’Italia fascista, che ben altri piani aveva per la nazione ellenica. Con l’occupazione dell’Albania, la tensione iniziò ad aumentare. Il 15 agosto 1940 un sommergibile della Regia Marina silurò una nave greca, la Elli. I Greci sapevano benissimo chi li aveva attaccati, ma finsero di non avere abbastanza indizi per determinare la nazionalità degli aggressori, cercando di evitare fino all’ultimo la crisi. Non servì. Il 28 ottobre , dopo due mesi di confusa preparazione, Mussolini ordinò la consegna di un umiliante ultimatum alla Grecia. Il giorno è conosciuto e festeggiato ancora oggi come Επέτειος του Όχι, l’anniversario del , in riferimento alla risposta di all’ambasciatore italiano. Το μεγάλο Όχι, in realtà, è la forma con cui venne popolarizzata una risposta data nella lingua della diplomazia di allora, il Francese. La vera risposta del dittatore greco a Emanuele Grazzi fu infatti «Alors, c’est la guerre».
CorrettoNon corretto -
-
Domanda 5 of 5
5. Domanda
Si completi questo breve paragrafo sulla storia della Grecia dagli anni Trenta fino al 1974 (2 di 2).
-
Dopo tre anni di occupazione nazifascista, la resistenza Greca riprese il controllo di Atene nell’ottobre del . Nel maggio dello stesso anno, le forze politiche greche ancora in esilio si erano riunite in Libano per definire i contorni del governo di unità nazionale che si insediò ad Atene sotto Georgios qualche mese dopo. La decisione britannica di disarmare con la forza le formazioni partigiane, nelle quali i militanti comunisti, ostili al nuovo governo e alla monarchia, avevano la parte del leone, fu la scintilla che fece scoppiare la Guerra Civile, che durò fino al 1949, e vide contrapporsi le forze monarchiche a quelle del partito comunista greco, conosciuto con l’acronimo , che potevano contare sull’appoggio dell’Unione Sovietica e della confinante , oltre che della Bulgaria e dell’Albania. La fine della guerra, con la vittoria delle forze regolari, inaugurò una stagione di governi di destra, che dagli anni Cinquanta dovette far fronte alla tragica emigrazione dei Greci rimasti in , che dal 1955 furono vittime di feroci pogrom. Solo negli anni Sessanta il monopolio politico della destra sembrò in procinto di rompersi, con la creazione di un governo di centro peraltro presieduto da quello stesso che aveva guidato il governo di unità nazionale dopo la Guerra Mondiale. Il giovane re greco, Costantino II, si oppose però alla nomina, aprendo una stagione di governi deboli e con scarso appoggio popolare che durò dal 1965 al 1967; quando, indette nuove elezioni, sembrò di nuovo che una coalizione di centro dovesse arrivare al potere, scattò il colpo di stato, ad opera di un gruppo di militari, tutti , che diedero il nome al nuovo regime, conosciuto in Greco come τὸ καθεστώς τῶν Συνταγματαρχών o, più semplicemente, η Χούντα («la giunta»). La dittatura non durò a lungo, e non fu mai popolare: nel 1972 venne promulgata una nuova costituzione, repubblicana, che avrebbe abolito per sempre la monarchia (dopo la caduta della dittatura, un nuovo referendum ribadì l’ordinamento repubblicano del paese); nel 1973 la giunta dava ormai segni evidenti di collasso. Nel maggio, una nave greca, la HS Velos, impegnata in manovre militari NATO, si ammutinò, e l’equipaggio ottenne asilo politico in . In novembre, dal 14 al 17, si sollevarono gli studenti del di Atene. Il colpo finale, però, lo diede un’avventura politica e militare dalle conseguenze disastrose: nel maggio del il nuovo leader della giunta militare Dimitrios Ioannides, organizzò un golpe a contro il presidente della repubblica eletto, l’ Makarios III, volto a realizzare la tanto sospirata integrazione dell’isola nella Repubblica Ellenica, la cosiddetta Ένωσις («Unione»). Il golpe fu sfruttato come pretesto per l’invasione della metà nord dell’isola da parte della , che fu anche responsabile per l’allontanamento di almeno centomila greco- dalle loro case. Per protesta il governo greco uscì dalla NATO (di cui anche la era ed è ancora parte): vi sarebbe rientrato nel 1980. Nel luglio dello stesso anno dell’invasione di , la giunta militare si sciolse senza spargimenti di sangue, dando inizio ad un’altalena tra governi conservatori e di centro-sinistra che continua, con alcune variazioni, ancora oggi.
CorrettoNon corretto -