Il libro XXI si apre con Penelope che si reca al piano superiore della reggia per recuperare gli attrezzi per la gara, cioè l’arco di Odisseo e le scuri. Il racconto è interrotto da una breve digressione (vv. 13-38) che narra come Odisseo ottenne l’arco. Chi donò l’arma a Odisseo?

Nella digressione sull’arco di Odisseo c’è il riferimento a un altro eroe del mito, al quale il narratore rivolge le seguenti parole «sciocco, non hai avuto né timore della punizione divina né riguardo per il banchetto / che gli avevi preparato» (vv. 28-9). Di chi si tratta?

Chi è il primo che prova a tendere l’arco di Odisseo?

Mentre i pretendenti si cimentano nella gara del tiro con l’arco, Odisseo, ancora travestito da vecchio mendico, esce di casa insieme al porcaro Eumeo e al bovaro Filezio per rivelare loro la sua vera identità. In che modo Eumeo e Filezio riconoscono che a parlare è il vero Odisseo?

Dopo il fallimento di Eurimaco nella gara con l’arco, che cosa propone di fare Antinoo per far sì che la gara si concluda entro il giorno successivo?

Quando Odisseo, travestito da vecchio mendico, propone la sua partecipazione alla gara di tiro con l’arco, Antinoo lo crede ubriaco e si oppone alla proposta. Il capo dei pretendenti enuncia, quindi, un exemplum mitologico che mostra come il vino, se bevuto senza misura, può arrecare danno a sé e agli altri (vv. 295-304). Di quale mito si tratta?

Chi interviene in difesa di Odisseo, quando i pretendenti si oppongono alla sua partecipazione alla gara di tiro con l’arco?

Che cosa ordina Eumeo a Euriclea prima del tentativo di Odisseo di vincere la gara?

A chi viene paragonato Odisseo quando prova a tendere la corda dell’arco?

Che cosa succede quando Odisseo prova con successo a tendere la corda dell’arco?