Nella famosa immagine della linea nella Repubblica, Platone colloca le discipline matematiche un gradino sotto, per così dire, alla dialettica. Per quale motivo?

(Sono possibili più risposte)

All’inizio del Teeteto, Socrate chiede al giovane Teeteto, allievo del matematico Teodoro, che cos’è la conoscenza (epistēmē). Ecco la sua risposta:

“Dunque, a me sembra che le cose che si possono imparare da Teodoro siano conoscenze, ossia la geometria e le altre discipline che poco fa hai elencato; e che poi anche l’arte del calzolaio e le tecniche degli altri artigiani, tutte quante, prese singolarmente, non siano altro che conoscenze.” (Platone, Teeteto, 146d; trad. Ferrari)

Secondo Socrate, la risposta è sbagliata. Perché?

Il cosiddetto parricidio di Parmenide viene discusso nell’omonimo dialogo: il giovane Socrate, di fronte al vecchio Parmenide e al suo allievo Zenone, adduce una serie di argomenti contro l’essere parmenideo e a favore della teoria delle Forme.

L’argomento del terzo uomo, che è una delle obiezioni più famose alla teoria delle Forme, è già formulato dallo stesso Platone.

La descrizione dell’origine dell’universo ad opera di Timeo di Locri nell’omonimo dialogo è presentata esplicitamente come un’esposizione rigorosa e precisa, dotata di valore dottrinale.

Nel decimo libro della Repubblica di Platone, che tratta dell’imitazione (mimēsis) e contiene il famoso mito di Er, Socrate parla di tre letti. Che cosa sono i tre letti in questione?