Leggi e prova a tradurre questi due passi, tratti dal discorso di Mario nel Bellum Iugurthinum (31.13-14; 32-33):
[13] ‘Conparate nunc, Quirites, cum illorum superbia me hominem nouom: quae illi audire aut legere solent, eorum partem uidi, alia egomet gessi; quae illi litteris, ea ego militando didici. [14a] Nunc uos existumate, facta an dicta pluris sint. [14b] Contemnunt nouitatem meam, ego illorum ignauiam: mihi fortuna, illis probra obiectantur.’ […]
[32] ‘Neque litteras Graecas didici: parum placebat eas discere, quippe quae ad uirtutem doctoribus nihil profuerant. [33] At illa multo optuma rei publicae doctus sum: hostem ferire, praesidia agitare, nihil metuere nisi turpem famam, hiemem et aestatem iuxta pati, humi requiescere, eodem tempore inopiam et laborem tolerare.’
Sallustio 3
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Traduzione
Fate ora, Quiriti, il paragone tra la loro arroganza e me, che sono un uomo nuovo. Le imprese che essi conoscono per sentito dire o per averle lette, io parte le ho viste, parte le ho compiute; quello che essi hanno appreso sui libri, io l’ho imparato combattendo. Ora, giudicate voi se contino di più i fatti o le parole. Essi disprezzano le mie origini modeste, io la loro dappocaggine; a me viene rinfacciata la condizione che la sorte mi ha dato, a loro le ignominie. […] Non ho studiato il greco, lo so, ma non ne sentivo il desiderio, perché non era affatto servito ad accrescere il valore di quei maestri. Ma sono un vero esperto in tutto ciò che giova allo stato: attaccare il nemico, organizzare la difesa, non temere nulla al di fuori del disonore, sopportare allo stesso modo il freddo dell’inverno e il caldo dell’estate, dormire per terra, resistere nello stesso tempo alle privazioni e alla fatica.
(Traduzione di L. Zuccoli Clerici)
Riflessione finale
Il brano che hai appena letto dà voce a un tema fondamentale nel Bellum Iugurthinum: la polemica contro i nobili corrotti, ormai non più all’altezza del nome e della gloria ereditati dagli avi. Sviluppa qualche considerazione sulla base dei testi sallustiani che conosci e facendo riferimento alle vicende biografiche dell’autore.
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- Current
- Recensione
- Risposto
- Corretto
- Non corretto
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Domanda 1 of 9
1. Domanda
Chi sono i Quirites (§ 13) a cui si rivolge Mario?
CorrettoNon corretto -
Domanda 2 of 9
2. Domanda
Indica l’accentazione corretta di egomet (§ 13):
CorrettoNon corretto -
Domanda 3 of 9
3. Domanda
militando (§ 13) è un:
CorrettoNon corretto -
Domanda 4 of 9
4. Domanda
Coniuga didici (§§ 13 e 32) all’indicativo presente, prima persona singolare:
CorrettoNon corretto -
Domanda 5 of 9
5. Domanda
facta an dicta pluris sint (§ 14a) è una proposizione:
CorrettoNon corretto -
Domanda 6 of 9
6. Domanda
pluris (§ 14a) è un genitivo:
CorrettoNon corretto -
Domanda 7 of 9
7. Domanda
quippe quae… profuerant (§ 32) è una proposizione:
CorrettoNon corretto -
Domanda 8 of 9
8. Domanda
Nel brano che hai appena letto Sallustio fa uso insistito di una figura retorica: quale?
CorrettoNon corretto -
Domanda 9 of 9
9. Domanda
Neque litteras Graecas didici…: la polemica implicita in questa frase (§ 32) avvicina la figura di Mario a quella di un altro celebre homo nouus. Di chi si tratta?
CorrettoNon corretto